La dipendenza è caratterizzata dal desiderio (spesso molto forte) di assumere la sostanza psicoattiva. Questo desiderio incontrollabile è conosciuto con il nome di addiction. In una visione più ampia, il termine addiction indica un comportamento d’abuso caratterizzato da un coinvolgimento assoluto nell’impiego e nella ricerca della sostanza e da una altissima probabilità di ricaduta nel caso di interruzione d’uso.
Addiction e dipendenza sono, dunque, due caratteristiche dell’abuso di sostanze. La dipendenza, a differenza dell’addiction che è un comportamento, è uno stato fisiologico che caratterizza il soggetto che necessita del continuo uso di sostanze al fine di prevenire la sindrome dell’astinenza.
Criteri diagnostici per la Sindrome di Dipendenza secondo il DSM-IV
La dipendenza è una modalità patologica dell’uso di sostanze. Il risultato è un disagio clinicamente significativo che si manifesta con tre o più delle seguenti condizioni:
- Tolleranza, definita da una di queste condizioni:
a) Bisogno di un marcato aumento di sostanza per raggiungere l’effetto desiderato
b) Una netta diminuzione dell’effetto in seguito all’uso continuato della stessa quantità di sostanza
- Astinenza, manifestata da una di queste condizioni:
a) La sindrome d’astinenza caratteristica della sostanza usata
b) La sostanza è assunta al fine di alleviare i sintomi dell’astinenza
- La sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per un periodo di tempo più lungo di quanto si intendesse
- Esiste un desiderio persistente o vi sono stati tentativi infruttuosi di smettere o controllare l’uso della sostanza
- Si passa una grande quantità di tempo a procurarsi del proprio tempo in attività destinate a procurarsi la sostanza, usarla e riprendersi dai suoi effetti.
- Attività antisociali, occupazionali o ricreazionali vengono abbandonate o ridotte a causa dell’uso della sostanza.
- L’uso della sostanza prosegue nonostante la consapevolezza di avere un problema fisico o psicologico persistente o ricorrente che è stato verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza
Neurobiologia delle sostanze
L’euforia indotta dall’abuso di sostanze è data dalla capacità della sostanza stessa di potenziare l’attività dei sistemi cerebrali del piacere e della gratificazione. I sistemi legati al piacere sono dei complessi circuiti neuronali che danno piacere dopo aver fatto qualcosa legato alla sopravvivenza come il cibarsi, il sesso ecc. La stimolazione di questi circuiti fa stare bene il soggetto, il quale tende, quindi, a ripetere l’attività che gli ha procurato il piacere.
L’uso cronico delle droghe modifica la struttura e la funzione dei neuroni legati a questi sistemi. I cambiamenti possono durare da poche settimane fino ad alcuni anni. La conseguenza è che queste modificazioni riducono continuamente gli effetti piacevoli della sostanza usata spingendo il soggetto ad un costante aumento del consumo. Si genera così una spirale autodistruttiva. Inoltre si osserva il paradossale effetto della distruzione di parti dei circuiti del piacere con l’uso frequente di droga. La conseguenza di questa morte cellulare e la sempre maggiore incapacità di godere dei piaceri della vita con inevitabile disturbo dell’umore.
Cosa si può fare
Le terapie oggi disponibili spesso falliscono. La tendenza è quella di usare sostanze che impediscono alla droga di raggiungere il bersaglio o che imitano gli effetti dello stupefacente. Inoltre la predisposizione individuale sembra essere un fattore determinante che non va tralasciato.
Probabilmente il modo migliore per affrontare una sindrome da dipendenza da sostanze e quello di integrare le terapie farmacologiche con una terapia di supporto psicologico per includere attivamente nell’intervento terapeutico elementi sociali ed emotivi.